agevolazioni 2025 per lavoratori

Con la Legge di Bilancio 2025, il Governo ha confermato e ampliato una serie di agevolazioni legate ai fringe benefits, ovvero delle agevolazioni economiche, sotto forma di beni o servizi, offerte dalle aziende ai propri dipendenti in aggiunta allo stipendio. Tali agevolazioni possono comprendere anche rimborsi per le bollette, per il canone di affitto o per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.

Nel presente articolo, Studioerre Rapanà ti spiega nel dettaglio come funzionano le nuove agevolazioni, chi ne ha diritto e come richiederle.

Fringe Benefits e vantaggi fiscali

Negli ultimi anni, i fringe benefits hanno assunto una particolare rilevanza nel panorama lavorativo italiano. Con la nuova Legge di Bilancio, la lista dei Fringe Benefits, che già comprendeva il rimborso utenze, è stata ampliata includendovi anche il rimborso del canone di affitto e degli interessi sul mutuo relativi alla prima casa. Queste misure sono dovute ai numerosi vantaggi che i fringe benefits offrono, sia per i dipendenti che per le aziende. Tra i principali, il fatto che i fringe benefits, entro determinati limiti, siano esentasse. Ciò permette ai datori di lavoro di contribuire al benessere dei propri dipendenti e al welfare aziendale, rendendo più competitive le proprie offerte lavorative senza dover necessariamente ricorrere ad aumenti salariali. Per il 2025, le soglie massime per la detassazione dei fringe benefits sono state fissate a:

  • 1.000 € annui per tutti i lavoratori dipendenti
  • 2.000€ annui per i lavoratori dipendenti con figli a carico (compresi figli nati fuori del matrimonio riconosciuto, figli adottivi e figli affidatari)

Entro questi limiti quindi, le somme erogate a titolo di rimborso spese non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente. Tuttavia, se tali limiti vengono superati, l’intero importo (non solo l’eccedenza) verrà conteggiato nel reddito imponibile del lavoratore, perdendo così le agevolazioni fiscali.

fringe benefits dipendenti 2025

Rimborso spese utenze domestiche: chi ne ha diritto e come richiederlo

Come già anticipato, il rimborso spese per le utenze domestiche rientra nei Fringe Benefits, questo significa che il datore di lavoro può decidere autonomamente se fornire ai propri dipendenti tale agevolazione e non è tenuto a farlo.

In particolare, il rimborso utenze è destinato a tutti i lavoratori dipendenti con contratto regolare e copre le spese sostenute per le bollette di luce, gas e acqua relative a un immobile residenziale posseduto o detenuto dal dipendente, dal coniuge o da un familiare. L’agevolazione è valida anche se le utenze sono intestate a una persona diversa dal lavoratore dipendente, purchè si tratti sempre di un coniuge o di un familiare che convivano con il dipendente. Per il rimborso utenze sono previsti anche due casi particolari; il primo riguarda le utenze condominiali: nel caso in cui le utenze siano intestate al condominio, il datore di lavoro può comunque scegliere di rimborsare al condomino la singola quota. Il secondo caso riguarda i contratti d’affitto con utenze intestate al proprietario dell’immobile affittato; in questo caso, nel contratto d’affitto deve essere specificato che le spese relative all’uso della casa sono a carico del lavoratore dipendente. Una volta verificati i requisiti, il rimborso viene erogato direttamente in busta paga.

Documentazione necessaria

Per usufruire dell’agevolazione, i dipendenti dovranno fornire al datore di lavoro tutta la documentazione necessaria che prevede:

  • Fatture o ricevute di pagamento che dimostrino l’avvenuto pagamento delle utenze
  • Contratto di locazione, solo nel caso in cui le utenze siano intestate al proprietario dell’immobile ma vengano sostituite dal lavoratore dipendente
  • Dichiarazione sostitutiva di atto notorio, nella quale il dipendente certifica la sussistenza dei requisiti previsti e di non aver ricevuto altri rimborsi per le stesse spese. Il datore di lavoro è tenuto a conservare tale documentazione per eventuali controlli futuri.

Proprio in relazione all’ultimo punto, con la risposta a Interpello n. 17 del 31 gennaio 2025, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che, per quanto riguarda la dichiarazione sostitutiva, non è necessaria l’autenticazione della sottoscrizione della stessa, in quanto il destinatario ultimo è la stessa Agenzia delle Entrate, incaricata di effettuare controlli sulla veridicità delle informazioni fornite. Successivamente, nel documento viene specificato che la suddetta dichiarazione può essere acquisita con la sottoscrizione in originale e con allegata la copia del documento di identità.

Bonus mutuo e affitto 2025: tutto quello che bisogna sapere

Un’altra importante agevolazione recentemente introdotta nei fringe benefits riguarda la possibilità, per il datore di lavoro, di rimborsare ai suoi dipendenti anche le spese di affitto della prima casa (calcolate in base al canone mensile) e gli interessi sulle rate del mutuo. Anche queste agevolazioni, come le precedenti, sono a discrezione del datore di lavoro.

Per rientrare nei requisiti richiesti, affitto o mutuo devono riguardare immobili a uso abitativo posseduti o detenuti dal lavoratore dipendente oppure dal coniuge o familiare, purchè il dipendente dimostri di sostenerne effettivamente le spese e che tale immobile costituisca la sua abitazione principale.

Rientrando nei fringe benefits, le soglie di esenzione sono le stesse precedentemente riportate per il rimborso utenze. Anche in questo caso, per usufruire del bonus è necessario presentare tutta la documentazione richiesta, vale a dire:

  • Ricevute di pagamento delle spese sostenute
  • Contratto di locazione (in caso di affitto)
  • Dichiarazione sostituiva di atto notorio che attesti la sussistenza dei requisiti previsti
  • Dichiarazione sostitutiva che certifichi che il dipendente non abbia già beneficiato di tale bonus per le stesse spese

Anche per quanto riguarda queste dichiarazioni sostitutive resto valido quanto precedentemente stabilito dall’Agenzia delle Entrate.

bonus affitto 2025

Che cos’è il nuovo bonus affitto da 5.000€

Con la Legge di Bilancio 2025 è stata introdotta anche una novità assoluta: un’agevolazione fiscale per i dipendenti neoassunti a tempo indeterminato con reddito non superiore a 35.000€. Questa misura ha un duplice scopo: da una parte quello di sostenere la mobilità lavorativa, spesso fortemente limitata a causa dei costi;  dall’altra quello di sopperire alla mancanza di personale qualificato in determinate aree geografiche, incentivando i lavoratori a spostarsi.

Nello specifico, il bonus affitto consente ai datori di lavoro di rimborsare ai propri dipendenti fino a 5.000€ annui per le spese di affitto e manutenzione dell’immobile affittato, per un periodo massimo di due anni dall’assunzione. Le somme rimborsate sono esentate fiscalmente, vale a dire che non concorrono a formare il reddito imponibile del dipendente, tuttavia, restano rilevanti per il calcolo dell’ISEE e a fini contributivi.

I requisiti necessari per accedere a tale agevolazione sono i seguenti:

  • Avere un contratto a tempo indeterminato, con rapporto di lavoro avviato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025 (non sono ammesse altre tipologie contrattuali di assunzione)
  • Avere un reddito massimo di 35.000€ annui, riferito all’anno precedente rispetto a quello dell’assunzione
  • Trasferire la propria residenza di almeno 100 km di distanza rispetto al luogo di lavoro precedente, in concomitanza con l’assunzione
  • Fornire un’autodichiarazione al datore di lavoro che attesti la propria residenza nei sei mesi precedenti l’assunzione

Per quanto riguarda i documenti, sono necessari:

  • Una copia del contratto di locazione
  • Le ricevute di pagamento delle spese di affitto o manutenzione sostenute dal lavoratore

Gestione delle agevolazioni con il servizio paghe e contributi

Tutti i fringe benefits e le agevolazioni che sono state menzionate, per essere applicati e gestiti correttamente richiedono, oltre al soddisfacimento dei requisiti da parte dei dipendenti, anche un impegno da parte del datore di lavoro. Il datore di lavoro infatti, deve garantire la corretta fruizione del bonus e la relativa tracciabilità della documentazione, oltre al compito di  informare puntualmente i propri dipendenti in merito alle agevolazioni previste, i requisiti e le modalità richieste.

Proprio per questo motivo, è importante per una azienda disporre di un servizio paghe e contributi efficiente, in grado di occuparsi anche della corretta applicazioni di bonus e agevolazioni spettanti ai lavoratori e le relative caratteristiche specifiche in ambito fiscale, per evitare di incorrere in sanzioni o addirittura rischi legali.

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